Nei commenti sul forum APKI Saturn ci aiuta ad interpretare meglio la critica al famoso “Essere forti per essere utili":
Molti fraintendono “l’essere forti con l’essere utili” con la semplice forza fisica che si matura con l’allenamento e il potenziamento, quando si sa bene che al giorno d’oggi non serve tanto la forza fisica per essere utili, ma quella mentale, di volontà e di voglia di aiutare gli altri, e su questo terreno molti, che si dedicano ad attività di volontariato o quant’altro, sono più utili al prossimo di quanto lo è un uomo forte fisicamente. Di certo l’allenamento massiccio ci darà più possibilità di sopravvivenza e una discreta forza di cui usufruire nel caso ce ne sia bisogno, ma non configurando alcuna emergenza, la forza che matureremo e che più potrà essere “utile”, sarà quella che ci permetterà di affrontare le sfide quotidiane della vita e d’essere di sostegno a chi ci circonda. È questo che in sostanza spiega, e la sua provocazione dell’“essere divertenti per essere utili”, non è altro che un’altra variante dei medesimi concetti, fatti di umiltà, voglia di fare del bene e di costruire un mondo migliore.
Altri due concetti interessanti sono l’importanza di portare gli insegnamenti del Parkour nel quotidiano e l’accrescere il campo di esperienze per progredire. A quest’ultimo proposito mi è piaciuta molto la risposta che Ryan Doyle ha dato ad un commento di un suo video; un ragazzo diceva:
[…]you break the spririt of parkour because you represents it with flipping stuff[…].(Rovini lo spirito del Parkour rappresentandolo con acrobazie varie)
La risposta:
look… you cant be EFFICIENT if you havent explored what the body is capable of… freerunning is just part of parkour TRAINING… you cant write your name if you havent learnt the alphabet :)
(guarda, non puoi essere efficiente se non hai esplorato ciò di cui il corpo è capace; il freerunning è solo una parte dell’allenamento di Parkour; non puoi scrivere il tuo nome senza aver imparato l’alfabeto :-) )
