Pagine

domenica 20 marzo 2011

Un piccolo documentario dalla russia

Bello come divergenti opinioni sono accostate in questo piccolo documentario, senza propendere per nessuna delle parti.

venerdì 11 marzo 2011

Ripetizioni

Parte I ̶ La legge delle probabilità
Un giorno una donzella vide Blane che saltava e disse: “Cadrai e ti farai male uno di questi giorni!”. L’abusata frase, fin troppo sentita da chi si azzarda a fare qualcosa fuori dagli schemi motori della quotidianità, accompagnata da un sorriso, non passò inascoltata nella testa del traceur che iniziò a chiedersi “ha ragione?”. “Ero vittima della legge delle probabilità che stabiliva che un giorno, da qualche parte, avrei sbagliato una tecnica di base e mi sarei fatto male seriamente? Era qualcosa di inevitabile, fuori dal mio controllo? Non era un pensiero piacevole”.
Certo non lo era, così il forte Blane decise di mettersi alla prova: “Si dice spesso che i momenti più pericolosi dell’allenamento accadono mentre si esegue la più semplice delle tecniche senza prestare attenzione. Solo raramente o sentito di qualcuno che si è infortunato gravemente sbagliando un grosso salto dove era completamente concentrato e focalizzato. Cosa potevo fare quindi per provare a me stesso che non ero una vittima? Che avevo il controllo della situazione?”
E così Blane inizia i suoi 300 kong to precision (mi sembra la traduzione adatta di level cat-pass precisions che aggiunge alla descrizione del movimento solo quel level che può indicare che il salto avviene dall’alto in basso).
“Il mio cervello si era spento. Non sentivo più la pressione. Il processo era automatico e sebbene i miei avambracci pregavano per sollievo da quella costante punizione, ero entrato nel ritmo […] ripetendo nella mia testa «tieni duro, media potenza»”.
Alla fine non ne ha fatti 300… ma 301, l’ultimo era per la donzella che lo aveva ispirato.
Ecco le conclusioni di Blane: “Non c’è legge che affermi che un giorno sbaglieremo. Con sufficiente concentrazione, abbastanza focalizzazione, la dovuta attenzione e cura, possiamo ripetere una tecnica semplice centinaia di volte, per ore, senza fare errori. Gli incidenti capitano e ci sono cose fuori dal nostro controllo ma possiamo enormemente ridurre le nostre possibilità di sbagliare se trattiamo ogni movimento come qualcosa di importante, qualcosa da fare con cura”.

Parte II ̶ Dimostrare a sé stessi. Migliorare.



Poi c’è Gato con Sweet'n'sour, video che lui presenta così:
“sintetizza un po’ l’emozione di un allenamento duro, la dolcezza del sentirsi in pace, di essere totalmente presenti e l’asprezza della fatica, delle nuove ferite che ci stiamo facendo. In un buon allenamento bisogna porsi un obiettivo, calcolando di spingere il limite un po’ più in là dell’allenamento precedente; la disciplina ci permette di spremere corpo e mente per superare un nuovo traguardo. D’altra parte il Parkour senza il condizionamento - mentale e fisico - non sarebbe il Parkour.

Nello specifico. Il movimento in questione, un salto di braccia su una colonna, è stato ‘sbloccato’ solo il giorno prima che venisse girato il video. Ho pensato che ripetere un movimento appena aperto che richiedesse circa l’80% delle mie capacità sarebbe stato una bella prova: oltre a sottoporre il corpo ad un forte stress, avrebbe richiesto una dose di concentrazione molto alta e costante. Ho deciso di farne solo 100 perché sapevo che avrei subito considerevoli impatti, soprattutto alle articolazioni delle braccia.”

Trovo che il ripetere e provare ossessivamente un movimento sia una delle cose più frequenti del parkour, ci vuole equilibrio però. Il continuo sollecitare gli stessi muscoli, ossa e articolazioni può portare ad infortuni, inoltre una migliore comprensione e assimilazione di un movimento è data dall’inserire lo stesso in un percorso. Credo che comunque il costante ripetere di uno stesso movimento rimanga importantissimo per una questione di spirito e concentrazione.

Parte III ̶ Tentativi
Infine, il ripetere è legato al tentare con ferma volontà di raggiungere un obiettivo. Il video di Callum è piuttosto esplicativo in proposito. Mi fa venire in mente tanti tentativi che si fanno e non sempre portano al successo, ma che comunque ti lasciano una profonda traccia di esperienza e vita.



Fonti: APKI forum - PINWC

Ultimi commenti