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martedì 29 dicembre 2009

Pasha

Deve ancora perfezionarsi, ma il tempo di diventare uno dei migliori ce l’ha (ha 16/17 anni): sarà il nuovo Oleg Vorslav?



sabato 19 dicembre 2009

Su una bicicletta




Ho comprato una bici. Finalmente.
La vedi la favicon (l’icona) di lato all’url del sito? rappresenta una persona in bici con uno zainetto, è un’immagine che mi fa venire in mente l’avventura, il viaggio, eppure era una decina di anni, anche più, che non avevo una bici. L’ho presa da Decathlon, una Rockrider 6.0 che trovo proprio bella. Il secondo giorno che l’ho usata dopo anni che non avevo una bici, mi sono fatto 15 km circa di salite e discese (vedi il percorso su Google Map, in basso). Mi sono rotto il culo, sia in senso figurato che reale (urge l’acquisto di un copri sellino in gel). Però è stato e sarà un buonissimo allenamento per le gambe. È strana la differenza rispetto alla corsa: viene il fiatone, ma viene all’improvviso ed è diverso. Il corpo si riscalda ma non abbastanza da resistere al freddo in quanto per lo più lavorano le gambe. Le braccia in modo impercettibile si tonificano. Interessante.
Penso a quanto ogni tipo di disciplina e sport possa apportare qualcosa in più all’allenamento. Penso anche a quando gioco a calcetto con gli amici e scopro sempre qualche parte che non è allenata o strechata…


Visualizza Indicazioni stradali per Via di Priscilla in una mappa di dimensioni maggiori

giovedì 10 dicembre 2009

Essere per durare

Questa è la continuazione virtuale di un articolo di Gato. Lui ci ha mostrato il World Freerun Championships, con un link ad un pertinentissimo commento sull’evento. Io ti mostro la prima puntata di MTV Ultimate Parkour Challenge:

Siamo lì più o meno, ben 4 infortuni e una caduta che poteva essere davvero molto grave.
Non posso dire che trasmissioni del genere non mi affascinino; penso al fu Giochi senza frontiere, a Ninja Warrior, ad American Gladiators, ma questo tipo di giochi viene fatto in totale sicurezza, invece guardando il programma di MTV ho pensato solo che non era Parkour, era uno sterminio, e che il Parkour davvero non è adatto alla competizione, sicuramente non a quella televisiva. Io voglio che per me il Parkour serva ad essere per durare, non a fare cazzate per morire prima. Ogni tanto penso di farmi un tatuaggio, poi rifletto su quanto sia bello mantenere il mio corpo puro, pulito. Voglio salvaguardare il mio corpo, ed il Parkour deve essere un alleato in questo senso, non un nemico.

P.s.
:-)
Ci sono anche Il grande gioco dell’oca e Takeshi’s castle (lo sai che è stato inventato dal famoso regista Kitano?).

EDIT:
Avevo dimenticato di postare questa intervista di Daniel Ilabaca a proposito dell’Ultimate Parkour Challenge.
Per quanto riguarda MTV… negli anni passati a fare Parkour sono semplicemente arrivato alla conclusione che sono proprio i veri praticanti che stanno distruggendo il messaggio del Parkour… perché si tengono lontani da ciò che non è puro. Io credo che è ciò che non è puro che dovrebbe essere reso puro con l’esempio… come praticanti dovremmo passare del tempo con chi sta provando a distruggere ciò che sei e ciò che stai facendo.

Sono queste persone che hanno bisogno di aiuto e hanno l’abilità di cambiare così tante vite nella prossima generazione.

Ecco perché ho scelto di far parte della sfida di MTV, perché È un campo da battaglia… un luogo dove non solo il fisico è sempre esposto, ma un posto che dà ad ognuno l’opportunità di essere forte e mostrare attraverso l’esempio la verità del modo di vedere.

Bah… tante parole, ma i fatti rimangono. Da una parte è vero che Daniel ha dimostrato di essere forse l’unico realmente preparato, ma comunque la partecipazione all’evento e l’evento in sé non insegnano nulla di buono se non a fare le cose senza sufficiente preparazione e cautela. Pensandoci, è pur vero che il Parkour dovrebbe (teoricamente?) preparare ad affrontare le situazioni di pericolo improvviso, ad essere pronti in ogni occasione, ma oltre al fatto che perfino traceur di tal calibro hanno dimostrato di avere tanta strada ancora da percorrere, non è certo una cosa che può essere mostrata in televisione e proposta come competizione. Quanto più onesto e interessante sarebbe assistere alla preparazione atletica e mentale che precede un salto o un percorso importante!

Fonti:
MTV’s Ultimate Parkour Challenge
WFPF

martedì 8 dicembre 2009

Scegli di non cadere



Mi piace questo video. Piccolo e denso di significato, più che nelle parole nelle immagini e nella lentezza, nell’atmosfera.

Aggiungo alcune parti di un’intervista a Daniel Ilabaca da parte della Marvel. L’originale lo trovi qui.

[…] La cosa strana che ho notato recentemente è che quando guardo fuori dalla finestra, pensando a me che salto qua e là, lo penso solo al livello in cui sono adesso; ciò mi ha fatto capire che da piccolo ero molto più aperto e disponibile alle possibilità della vita. Questo mostra come perfino nel Parkour ho trovato delle restrizioni riguardo ciò che è possibile e ciò che non lo è, e quando realizzi questo… tutto è possibile.

[…] Mi muovo sempre in avanti. Il Parkour è una forma di espressione. Non è necessariamente uno sport, è un modo di esprimersi attraverso l’ambiente circostante. Perché nel mondo in cui viviamo la libertà l’immaginazione e la creatività sono difficili da trovare anche nelle generazioni più giovani, si sa. I ragazzi sono incoraggiati a crescere sempre più in fretta, e a causa di questo non entrano in contatto con la loro immaginazione, la creatività, l’avventura. Così creando qualcosa di nuovo si può trovare quella creatività e quell’avventura.

Questo discorso della creatività ricorre spesso nei discorsi di Daniel e in generale di altri traceur. Credo che, seppur sempre un po’ banalotto, ci sia qualcosa di vero, però penso che il fulcro della questione non sia tanto nella pura e semplice immaginazione, quanto nel fatto che viviamo in una società che impone con forza i propri modelli (per lo più sbagliati, tralaltro) di comportamento e si vive così, inconsciamente, di imitazione. Siamo tutti uguali mentre scendiamo le scale, siamo tutti uguali mentre usciamo il sabato sera. Invece dobbiamo scoprire l’originalità dei nostri movimenti e dei nostri pensieri. Saltare oltre il corrimano delle scale e scoprire la bellezza di una passeggiata pomeridiana. Naturalmente sto parlando per metafore, però penso davvero che il Parkour possa aiutarci a svegliare quella parte di noi che, sopita, si limita a seguire la massa lungo i percorsi già dati, invece di sognare di salire verso il cielo.

domenica 25 ottobre 2009

JiYo Park

Se vai in Danimarca, dalle parti di Copenaghen, chiamami. Andiamo a fare un giro al JiYo Park. Un sogno per ogni traceur.

In questo video si può vedere abbastanza bene com’è fatto.


Invece in quest’altro c’è la presentazione di un documentario che dovrebbe essere molto interessante. Parla di architettura, anche in relazione al Parkour e al JiYo Park.

venerdì 23 ottobre 2009

Out of Time

Questo ero proprio sicuro di averlo postato, eppure non lo trovo! Boh! A questo punto tanto vale ripercorrere i punti salienti.
Traceur: Oleg Vorslav. Molti si sono innamorati del Parkour grazie a questo suo video:



Ha mostrato le sue doti anche qui:



E infine, dopo tanto tempo di attesa, se ne esce con un video che mostra non solo la sua bravura (e sì che è migliorato, il suo flusso è inarrestabile e simile ad una danza) ma anche la sua simpatia.
Si rinnova inoltre la mia stima per chi gli filma e edita i video, che qui ha saputo creare una vera perla a livello visivo, di ambientazione, di colore e sensazioni:

giovedì 22 ottobre 2009

Rischio preventivato

Si parla tanto della pericolosità del Parkour, e i rischi ci sono sicuramente, ma quando cerco di spiegare che è meno rischioso di quanto sembri è difficile che mi credano. Eppure, una partita di calcio è piena di rischi che non si possono evitare vista l’imprevedibilità dei movimenti dell’avversario. Eppure, ogni volta che si fa un viaggio in macchina la vita è appesa a un filo sorretto dal destino. Eppure sono andato a dormire e mi sono svegliato con il piede gonfio e con un dolore atroce… Non mi sono fatto niente in due giornate di Parkour (il V raduno nazionale) e mi basta fare una dormita per farmi male! Assurdo.

Max Runham

lunedì 12 ottobre 2009

Una discesa, di un gatto che ama l’acqua

Gato, traceur italiano, nel suo interessantissimo (questo è l’aggettivo migliore da usare, perché Gato propone sempre video e pensieri profondi) blog (il link è adesso nello spazio dedicato in fondo alla colonna destra), ha pubblicato questo nuovo video, che credo trovi un’ottima collocazione in questo blog.



Sempre di Gato, guarda anche questo (che credevo di aver già postato, ma non lo trovo):

venerdì 4 settembre 2009

Skateboard umano



A dimostrazione che taggo gli articoli un po’ come caxxo mi pare, questo lo metto su Viaggi del corpo (che dovrebbe essere dedicata ai viaggi che faccio io), perché più viaggio del corpo di così!

giovedì 20 agosto 2009

The beast

Nearly human, quasi umano, e c’è infatti una predominante natura scimmiesca nel traceur di questo video. La capacità di lasciarsi alle spalle qualcosa, di fondersi con l’animalità che è in noi, con quei residui di istinto che vagano a brandelli sottopelle. È ciò che mi manca, sapermi alienare dal me più educatamente, più rispettosamente, più prudentemente sociale. E dal me che ha paura di farsi male prima di spiccare un salto. Ho bisogno di allentare qualcosa, un collegamento nel cervello. Per ritrovare un po’ di quella spensieratezza fanciullesca che permette a bambini e ragazzini di lanciarsi senza pensare troppo all’atterraggio. Ho bisogno di condividere, almeno in parte, il mio cuore con la bestia.

venerdì 26 giugno 2009

giovedì 25 giugno 2009

Amazzonia, che macello!



Ok, mi dispiace, ma devi smetterla di comprare scarpe di queste marche:
Geox, Nike, Timberland, Adidas, Reebok e Clark’s.

Per maggiori informazioni vai sul sito di Greenpeace.

EDIT: Ok puoi comprare di nuovo le nike e le geox (Fiuuu!). Questa è la mail che è stata inviata da Greepeace in proposito:
Cari cyberattivisti ,
grazie al vostro impegno oggi possiamo festeggiare insieme una doppia vittoria della campagna “Deforestazione Zero”!

Le vostre firme infatti hanno fatto sì che due delle aziende coinvolte nell’inchiesta “Amazzonia che macello!” rivedessero la propria politica di acquisti di pelle bovina:

* Nike ha messo a punto una nuova politica di approvvigionamento che obbliga i propri fornitori a certificare in maniera formale che la pelle bovina venduta non provenga dal bioma amazzonico

* Geox si è impegnata “ad attivare strumenti contrattuali di verifica volti ad evitare in maniera assoluta di favorire – anche solo indirettamente – il fenomeno denunciato da Greenpeace”.

Questo risultato è stato raggiunto soprattutto grazie al vostro contributo e per questo vi ringraziamo sinceramente e vi chiediamo di continuare ad aiutarci per salvare l’Amazzonia e il clima del pianeta.

Siamo molto soddisfatti dell’impegno assunto da Geox e Nike ma crediamo anche che questo dimostri come anche le altre grandi multinazionali, che producono e vendono scarpe sportive in tutto il mondo, possono e devono agire immediatamente. Se ora anche Timberland, Clarks, Adidas e Reebok si assumeranno la responsabilità degli effetti che le proprie politiche di acquisto producono, avremo fatto qualcosa di concreto per combattere la deforestazione e il cambiamento climatico”.

Cosa vi chiediamo? Di continuare a fare pressione sugli altri grandi marchi. Chiediamo a Timberland, Clarks, Adidas e Reebok di interrompere gli acquisti dall’intero bioma amazzonico fino a quando non saranno disponibili dei sistemi di tracciabilità tali da garantire che nessuno dei propri prodotti provenga dalla deforestazione dell’ultimo grande polmone del nostro pianeta.

Finora più di 32.000 cyberattivisti hanno già partecipato, partecipa anche tu e chiedi anche ai tuoi amici di salvare un pezzo d’Amazzonia!

Scrivi a Timberland, Clarks, Adidas e Reebok e chiedigli di prendere un impegno serio per salvare l’Amazzonia e il clima del nostro pianeta.

sabato 13 giugno 2009

Gorilla Gait

Su American Parkour ho letto un articolo interessante che riassumo.

La quadrupedia è uno dei movimenti più utilizzati nel Parkour, lo si usa spesso nell’allenamento ed aiuta molto a sviluppare gambe e braccia, ma diciamoci la verità è molto poco usata al di fuori del condizionamento fisico, durante la tracciata vera e propria. Questo perché sembra un movimento alquanto scomodo e lento, poco efficiente insomma, dove invece la velocità e l’efficienza sono fondamentali. Gabriel Arnold nel suo articolo, parla di un’evoluzione della quadrupedia, ciò che lui chiama Gorilla Gait (passo del gorilla). E che possiamo vedere nel video qui in basso. Si tratta di un movimento più duttile, più una cavalcata che una camminata. Immaginiamo un cavallo che nel momento della corsa cambia il suo modo di procedere, non più un passo dopo l’altro ma un alternanza dei due piedi anteriori e quelli posteriori, dov’è riscontrabile un momento in cui nessun piede tocca il suolo.

A differenza della tradizionale quadrupedia trova varie possibili applicazioni: un’apertura a terra molto bassa ad esempio.
Nel video di Dim Monk possiamo notare (minuti 2:00-2:08) come abbia uno stile che lo porta a stare molto vicino al suolo, basso, rendendo i suoi passaggi da un muro all’altro molto fluidi.



Per finire, sempre parafrasando le parole di Gabriel, uscite e allenatevi a camminare sulle quattro zampe, entrate in contatto con la scimmia che è dentro di voi; il Gorilla Gait verrà spontaneo con l’aumentare della velocità, vedrete i vecchi problemi di spostamento con nuovi occhi, occhi più vicini al suolo e una mente più aperta alle opportunità.

Traduzione libera dalla fonte: The Forgotten Movements Vol. 2: Gorilla Gait

giovedì 11 giugno 2009

Frase #1


Che il destino ci trovi sempre forti e degni.

Léon Joseph Marie Degrelle


mercoledì 10 giugno 2009

Parkour trip to the wild

Un Parkour trip. Come mi piacerebbe fare qualcosa del genere, spero un giorno di organizzarmi a dovere con un gruppetto di gente volenterosa per dedicarci al Parkour e al metodo naturale.

1st Parkour Trip to the wild from Mikhail S. on Vimeo.

giovedì 28 maggio 2009

Don’t go

Ecco il video vincitore del Duracell Ultrachallenge Contest.
Regia: Enrico Mazzanti
Interpreti: Silvia Forlani, Andrea Ritondale (Rito)

mercoledì 27 maggio 2009

Assassin’s creed

Conan Sinclair si cimenta in una simpatica imitazione di Altair, protagonista di Assassin’s Creed.



lunedì 25 maggio 2009

Incontri tra star

Articolo in continuo aggiornamento. Se hai qualcosa da segnalarmi, segnala!

Alcuni di questi video sono cazzate, o comunque le star ci compaiono poco insieme, però è simpatico trovare questi incroci. Ed è bellissimo pensare a grandi traceur di questo tipo che si incontrano e frequentano.

Daniel Ilabaca e Chase Armitage



Daniel Ilabaca, Damien Walters



Daniel Ilabaca, Damien Walters, Livewire

Non-Parkour

Capita spesso di concentrarsi così tanto su qualcosa che piace da non rendersi conto di tutto il resto o cercare di inserire quella cosa in tutto, casomai come soluzione ai nostri problemi. Questo può succedere anche col Parkour. Si può costruire una filosofia infinita sul PK, attingere alle discipline orientali, alle riflessioni più acute relative a quasi tutti i campi dello scibile umano, ma una cosa dobbiamo sempre ricordarla: prima di tutto ci siamo Noi. Con i nostri problemi personali, il nostro carattere, la nostra mente. E prima di tutto dobbiamo confrontarci da soli con noi stessi. Senza passare per il PK, lo Yoga o che altro; solo dialogando con noi stessi, e trovando la forza di aprirci a noi (perché ci conosciamo meno di quanto possiamo pensare).
Dobbiamo crescere, cercare sempre di migliorarci. E tutto questo sul nostro percorso, quello che noi progettiamo e costruiamo (sempre aperti all’ascolto dei consigli che ci vengono dati). Così anche questa lezione di Non-Parkour, può riassumersi in una massima molto da traceur, scoprendo che il PK, inteso nella sua dimensione più astratta e filosofica, più che una vera disciplina è proprio una non-disciplina che insegna a crearsi un proprio guscio di indipendenza e forza, un proprio veicolo sul quale avanzare: le proprie gambe, le proprie braccia, la propria testa. Il Parkour insegna che non bisogna farsi sedurre e alienare nemmeno dal Parkour stesso.

La massima è questa, una lieve variazione su quella più comune (follow the flow):
Follow your flow


mercoledì 13 maggio 2009

Barefooting

Ho appena scoperto il Barefooting.
Il video qui sotto mostra la differenza posturale e di appoggio del piede che si ha con l’uso delle scarpe e senza.

mercoledì 6 maggio 2009

Danimilano

Finalmente un bel video (bellissimo!!!) di Danimilano, uno dei migliori traceur italiani! Segue un filmato simpatico del bravo Tigor.



domenica 26 aprile 2009

Chase Armitage

Chase Armitage è uno dei più grandi freerunner del mondo, esponente di punta della 3run family.

As I stood there, freezing in the rain, the concept of time flashed before my eyes.
Looking deeper into my force that seems to stir for eternity, I eventually took hold of what I wanted to express
“The whole secret of existence is to have no fear. Never fear what will become of you, depend on no one. Only the moment you reject all help are you truly freed.”
(Buddha)
Share your inspirations with the world and keep your fears to you yourself.
This is my vision.
Chase Armitage

Traduzione (probabili errori): Mentre ero lì, a gelare sotto la pioggia, il concetto di tempo mi passava veloce davanti agli occhi. Concentrandomi sulla mia energia che sembrava agitarsi per l'eternità, alla fine ho capito ciò che volevo esprimere.
“L’intero segreto dell’esistenza è non avere paura. Mai temere ciò che sarà di te, non dipendere da nessuno. Solo nel momento in cui rifiuti tutti gli aiuti sei davvero libero.” (Buddha)
Condividi la tua ispirazione con il mondo, e tieni le tue paure per te stesso, questa è la mia visione.





Per scaricarlo, in vari formati: Free Inspiration

lunedì 13 aprile 2009

Blane: the story so far

Questo blog sta diventando un museo in onore di Blane… :-P Ho trovato alcuni video con protagonista un giovane Chris Rowat. Nel secondo e terzo video è così diverso che stento a credere che sia lui. Fai caso al cambiamento nel modo di tracciare rispetto ai video più recenti. Questi ultimi sembrano veicolare l’idea di una maggiore attenzione all’esattezza dei movimenti che al contempo esprimono forza e fluidità (è arrivato ad una maggiore consapevolezza della propria ricerca sul movimento), rispetto all’energia giovanile che lo porta a fare trick più veloci.





mercoledì 8 aprile 2009

Trailer

Sono solo trailer di video futuri, eppure mi piacciono molto. Di Blane non c'è bisogno che dica niente, il secondo video invece mi piace per i continui ralenty che in alcuni momenti catturano davvero un qualcosa di speciale, la bellezza di un movimento. Guardali!



sabato 4 aprile 2009

Lo Zen e il Parkour

Su APKI (sito che ultimamente sta subendo un ottimo rinnovamento) Gato ha scritto un articolo che trovo particolarmente interessante in due punti:

In secondo luogo, invece, la volontà di superare i propri limiti mentali e fisici (unita alla crescente drammaticità delle conseguenze di un fallimento), ci costringe alla massima concentrazione. Nel momento della preparazione di un precision tra due sbarre, la nostra mente si focalizza solo sul sé e sull’obiettivo. In quei momenti si raggiunge uno stato di totale presenza di spirito, passato e futuro si sfocano e svaniscono, nella necessità di non sbagliare. Anche Yamamoto Tsunemoto ci viene in aiuto con l’Hagakure, ricordandoci che:


Nella vita la cosa più importante è quella di vivere il momento presente con la massima attenzione. Tutta l’esistenza non è altro che un susseguirsi di un momento dopo l’altro. […]

Bisognerebbe vivere con l’attenzione a ogni momento, ma gli uomini si lasciano sfuggire il momento presente per andare in cerca di altre cose e così non arrivano mai a realizzarsi.

Per vivere con la continua attenzione al momento presente è necessaria una lunga perseveranza nella pratica, ma, una volta che si è raggiunto questo stato di attenzione, anche quando non ci si pensa, non ci si allontana.

E ancora:

Un vaso è fatto di solida argilla, ma è il vuoto a renderlo utile. [...]

Dunque per utilizzare ciò che è, devi utilizzare ciò che non è.

Lao Tzu


Noi potremmo dire che un salto è solo un movimento, ma è il vuoto che lo rende “utile”, ed è l'equilibrio dinamico tra “vuoti” e “pieni” che lo trasforma in un precision.
Tracciare ci aiuta ad ascoltare di più il nostro istinto e a focalizzare la mente sul presente, queste due cose unite ci permettono crescente armonizzazione tra mente e corpo.

Leggete l’articolo completo QUI.

domenica 29 marzo 2009

Nature of challenge

Un bellissimo doumentario sul Parkour, con sottotitoli in italiano.
Un grazie sentito ai ragazzi di Northern Parkour che hanno svolto un lavoro ottimo, un vero e proprio studio su questa disciplina che è molto più profonda e complessa di quanto tanti (traceurr compresi) credano.







domenica 22 febbraio 2009

Canon PowerShot D10



La Canon ha presentato, per quest’estate, una nuova macchina fotografica adatta all’avventura: può andare sott’acqua, ma è anche resistente agli urti e quindi, grazie anche alle fibbie studiate appositamente, perfetta per la montagna.

Da Chip.it:
Innanzitutto la D10 è waterproof e può raggiungere la profondità di 10 metri; inoltre resiste a una temperatura di -10° C e agli urti anche da 1,22 metri di altezza, quindi è perfetta tanto per lo snorkeling quanto per le escursioni in montagna e per le foto sui campi da sci.

Tra gli accessori è previsto un set di cinghie particolarmente robuste che possono essere fissate agli angoli del guscio e che consentono un aggancio in piena sicurezza. La PowerShot D10, con un sensore da 12 Megapixel e uno zoom ottico con fattore 3x, dispone di 18 modalità di scatto, tra le quali spiccano quelle dedicate alle foto sulla neve o sott’acqua. Grazie al processore d’immagine Digic 4, sono incluse le tecnologie Face Detection (per il riconoscimento dei volti), Blink Detection (che rileva se i soggetti ritratti hanno gli occhi aperti al momento dello scatto) e i-Contrast, che assicura fotografie ricche di contrasto anche in presenza di neve o acqua.

La PowerShot D10 sarà disponibile nei negozi dal mese di aprile al prezzo di 383 euro.


Il sito ufficiale: Canon
Fonte iniziale: Notcot.com

domenica 1 febbraio 2009

Free-style soccer

Mamma mia, li adoro!

Rage-froobling

Nel suo articolo Comuni denominatori, Blane aveva accennato di sfuggita al Rage Froobling. Ecco di cosa si tratta:



Nella descrizione del video si legge:
It has recently come to my attention that Parkour is lame as hell. With this in mind, I have decided to begin practising a new activity, called Rage-froobling.

Che, a meno che (così spero) abbia sbagliato a tradurre, vuol dire:«Recentemente mi sono accorto che il Parkour è proprio debole e inconsistente. Pensando a questo ho deciso di iniziare a praticare una nuova attività chiamata Rage-froobling».

Lame… Questo ragazzo del Parkour non ha capito proprio niente, lo dimostra l’idea che ha della disciplina e le spintarelle da ragazzini presenti nel video; però non se la cava male.

Ho trovato, invece, molto interessante quest’altro video nel canale dello stesso utente:

sabato 31 gennaio 2009

Capoeira

Esercizi per la capoeira.







Kalenjii Newfeel e scarpe per il Parkour



Quello nel video dovrebbe essere uno degli Yamakasi se non sbaglio.

Mi chiedo come siano. Molti traceur usano le Kalenji (modello Success) con cui anche io mi trovo bene (ma le ho usate poco per ora). Adesso questa scarpa promette leggerezza, morbidezza e comfort, nonché protezione dalle intemperie.
Ecco il sito ufficiale per maggior informazioni.

Mi interessa soprattutto la protezione dalla pioggia, visto che qui a Roma c’è un tempo orribile in questi ultimi mesi, e ho deciso di allenarmi anche sotto l’acqua.

Di discussioni sulle scarpe migliori da usare nel Parkour ce ne sono tantissime nel web, e noto che molte marche iniziano a pubblicizzare modelli utilizzando video di Parkour, ma questo non vuol dire sempre che le scarpe siano state studiate ad hoc per la disciplina.
Certamente quelle che veramente hanno un’analisi approfondita alle spalle sono le K-swiss Ariake, ma si sa che costano un bel po’, mentre per le Success te la sbrighi con pochi euro.
Non credo ci siano scarpe migliori o peggiori in assoluto, l’importante è che siano le migliori PER TE. Certo, però, è bene fare attenzione ad una conformazione di base che può aiutare: i punti critici sono il tallone, la parte davanti del piede dove si atterra (metatarso), e una suola con sufficiente grip.

L’allenamento e l’ammortizzazione comunque vengono prima di tutto dal corpo, la scarpa è solo una sicurezza in più. Ricordati dunque di allenarti e non pensare solo a come vestirti!

giovedì 8 gennaio 2009

Georges Hébert

Georges Hébert è l'inventore del Metodo naturale (la méthode naturelle). Essere forti per essere utili è sicuramente il suo slogan più famoso, che riassume con incisività ed efficienza il suo pensiero.

EDIT: Pare che l'uomo nel video non sia Hébert. Francamente non lo so.

Questo video, però, mostra che non sapeva solo parlare:

mercoledì 7 gennaio 2009

Stream 19 e scopri dove fare Parkour



Ho appena scoperto, tramite APK, un sito che nasce da un’idea grandiosa: segnalare su google map gli spot utili per fare sport. Tra le discipline i cui spot si possono segnalare, tra bmx, skateboard, snowboard ecc…, c’è anche il Parkour. Grandissima idea davvero! Vacci a dare un’occhiata.
Ah, è vero, il sito è questo: Stream 19
Se conosci qualche bel posto per tracciare, segnalo sulla mappa, casomai aggiungendo foto o video.

Demon’s Drills

Su APK (American Parkour) puoi trovare uno spazio riservato ai tutorial e uno (clicca qui), molto interessante, ricco di analisi sui movimenti del Parkour.
Ecco un simpatico video che ho preso da lì. Qui il prologo al video, con relativa analisi.



Che sfizio!

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