Pagine

sabato 4 aprile 2009

Lo Zen e il Parkour

Su APKI (sito che ultimamente sta subendo un ottimo rinnovamento) Gato ha scritto un articolo che trovo particolarmente interessante in due punti:

In secondo luogo, invece, la volontà di superare i propri limiti mentali e fisici (unita alla crescente drammaticità delle conseguenze di un fallimento), ci costringe alla massima concentrazione. Nel momento della preparazione di un precision tra due sbarre, la nostra mente si focalizza solo sul sé e sull’obiettivo. In quei momenti si raggiunge uno stato di totale presenza di spirito, passato e futuro si sfocano e svaniscono, nella necessità di non sbagliare. Anche Yamamoto Tsunemoto ci viene in aiuto con l’Hagakure, ricordandoci che:


Nella vita la cosa più importante è quella di vivere il momento presente con la massima attenzione. Tutta l’esistenza non è altro che un susseguirsi di un momento dopo l’altro. […]

Bisognerebbe vivere con l’attenzione a ogni momento, ma gli uomini si lasciano sfuggire il momento presente per andare in cerca di altre cose e così non arrivano mai a realizzarsi.

Per vivere con la continua attenzione al momento presente è necessaria una lunga perseveranza nella pratica, ma, una volta che si è raggiunto questo stato di attenzione, anche quando non ci si pensa, non ci si allontana.

E ancora:

Un vaso è fatto di solida argilla, ma è il vuoto a renderlo utile. [...]

Dunque per utilizzare ciò che è, devi utilizzare ciò che non è.

Lao Tzu


Noi potremmo dire che un salto è solo un movimento, ma è il vuoto che lo rende “utile”, ed è l'equilibrio dinamico tra “vuoti” e “pieni” che lo trasforma in un precision.
Tracciare ci aiuta ad ascoltare di più il nostro istinto e a focalizzare la mente sul presente, queste due cose unite ci permettono crescente armonizzazione tra mente e corpo.

Leggete l’articolo completo QUI.

Ultimi commenti